L’ultima volta c’era riuscito Fabrizio Castori, nella galoppata che portò il Carpi in A. Quatto anni dopo Giancarlo Riolfo ha eguagliato il tecnico di San Severino infilando la quarta vittoria di fila. Il successo di sabato a Verona ha permesso a questo Carpi di eguagliare altre quattro squadre biancorosse che fra i professionisti erano riuscite a mettere insieme un poker da tre punti: due di queste sono poi riuscite a fare il salto di categoria, due invece si sono fermate nella finale playoff. Il primo era stato il Carpi di Ugo Tomeazzi, protagonista assieme al Chievo del salto dalla C2 alla C1 nel 1988-89. Prima del giro di boa Papone e compagni rifilarono tre reti all’Ospitaletto, passarono 2-0 a Castelfranco Veneto col Giorgione, batterono l’Orceana e poi vinsero 3-0 a Crema. Sette anni dopo anche il Carpi di De Canio in C1 poco prima del giro di boa piazzò quattro stoccate, affondando in fila Spezia fuori casa, Saronno e Prato al Cabassi e poi vincendo 4-1 a Como, con titolo d’inverno annesso. Stessi numeri per gli ultimi due Carpi di C: quello di Notaristefano nel 2011-12 a metà ritorno seppe battere Sorrento, Foggia, Como e Monza, dando l’accelerata decisiva verso i playoff. E l’anno dopo, nello stesso momento, anche Brini guidò i biancorossi alle vittorie in fila su San Marino, Treviso, Entella e Feralpi che blindarono l’accesso agli spareggi. Un capitolo a parte merita la suadra del salto in A che dopo il poker di successi dell’andata, al ritorno timbrò la A con 5 vittorie a marzo. Un traguardo cui anche questo Carpi darà l’assalto domenica con la Triestina.