Dagli aumenti dei costi per le utenze domestiche, cresciuti di quasi il 13 per cento, all’incremento che ha interessato i trasporti, passando per i cali, meno impattanti, che hanno riguardato per esempio l’istruzione e le comunicazioni. Sono alcune tra le principali oscillazioni che negli ultimi due anni hanno caratterizzato l’evoluzione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) sul territorio comunale di Modena. Il valore, calcolato facendo riferimento ai dati più recenti disponibili, quelli di novembre 2021, risulta infatti in aumento su base tendenziale sia annua (+ 3 %) sia biennale (+ 3,3 %), restituendo uno scenario condizionato soprattutto nel 2020 dall’emergenza sanitaria e dagli effetti che le restrizioni del lockdown hanno impresso all’economia. Il dato inflazionistico locale è in linea, inoltre, con i rialzi del “costo della vita” in Italia: la rivalutazione monetaria, calcolata in rapporto all’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) al netto dei tabacchi, vede una crescita del 3,6 % rispetto al 2020 e del 3,3 % sul 2019.
I valori sono stati definiti sulla base dei prezzi rilevati sul territorio dal servizio Statistica comunale, secondo le disposizioni Istat, anche nel contesto delle misure adottate dal Governo per contrastare la pandemia. E dai riscontri emerge che gli incrementi hanno riguardato quasi tutte le 12 divisioni di spesa, con alcuni “picchi” che hanno influito maggiormente sui consumi. È innanzi tutto il caso della voce “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili”, che ha registrato un pesante + 12,8 % sia sul 2020 sia sul 2019, un dato scaturito su spinta delle componenti energia elettrica e gas di rete che negli ultimi mesi di quest’anno hanno registrato significative accelerazioni, ribaltando i decrementi tra il 2020 e il 2019. Per contro, le spese condominiali sono aumentate nel 2020 per poi calare nuovamente nel 2021, mentre una sostanziale stabilità ha riguardato gli affitti.
Anche i “Trasporti” sono cresciuti in maniera importante, con + 9,9 % sul 2020 e + 6,8 % sul 2019: oltre al costante aumento che ha interessato automobili e autoriparazioni e biciclette, i prezzi dei carburanti hanno fatto la differenza per questa voce, risalendo dopo la flessione del 2020. Allo stesso modo, il trasporto aereo è tornato ai livelli del 2019, consentendo di mettersi alle spalle la brusca frenata dell’anno scorso.
Tra i valori positivi risaltano anche quelli di “Servizi sanitari e spese per la salute”, attestati a + 1,1 % sul 2020 e + 3,6 % sul 2019, e pure in questo caso si tratta di una variazione che fa i conti con la situazione sanitaria. In questa divisione, infatti, si nota una crescita lineare riferita soprattutto servizi medici, dentistici e ospedalieri; sono saliti, seppur in misura decisamente minore, pure i prodotti farmaceutici. Col segno più anche “Abbigliamento e calzature”, arrivata al + 0,3 % sul 2020 e + 1,8 % sul 2019: sia gli indumenti sia le calzature sono risultati in lento, ma relativamente costante, aumento. Nella divisione “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+ 1,8 % sul 2020, + 0,3 % sul 2019), archiviata la flessione del 2020, i prezzi mobili e arredi hanno segnato aumenti e sono cresciuti, in parallelo, i servizi di pulizia e manutenzione casa, mentre hanno visto un calo i beni non durevoli per la casa (come, per esempio, i detergenti).
Per quanto riguarda la categoria “Alimentari e bevande analcoliche”, invece, non sono state riscontrate particolari variazioni rispetto al 2020, e infatti il dato complessivo è pari a zero, ma confrontando i dati con quelli 2019 si notano aumenti rilevanti specialmente su frutta, vegetali, pesci-ittici e pane e cereali (+ 2,1 %).
Variazione leggermente positiva anche per “Servizi ricettivi e di ristorazione” (invariato sul 2020, + 1,6 % sul 2019): su entrambe le annualità si sono rilevati aumenti dei prezzi di bar e ristoranti, un’evidenza contrastata però dai ribassi sui servizi di alloggio (meno “pesanti” in termini di volumi di consumo).
In “Altri beni e servizi” (+ 0,4 % sul 2020 e + 1,5 % sul 2019) si è poi rilevata, su scala biennale, la crescita dei servizi bancari-finanziari, mentre le assicurazioni sui mezzi di trasporto hanno fatto i conti con una riduzione. Modesta flessione, invece, gli altri servizi non altrimenti specificati come, per esempio, quelli legali e contabili e quelli funebri.
La divisione che, al contrario, nel biennio ha subìto la riduzione più significativa è “Comunicazioni” (- 2,8 % sul 2020, – 8,3 % sul 2019). A fronte di una crescita dei prezzi dei servizi postali, infatti, sono calati sui due anni sia i servizi di telefonia sia gli apparecchi telefonici. Una flessione netta ha riguardato anche “Istruzione” (- 0,8 % sul 2020, – 3,4 % sul 2019) soprattutto per via delle minori spese per l’istruzione universitaria; sui due anni si sono verificati, invece, aumenti per la scuola dell’infanzia e per l’istruzione primaria (che è calata lievemente rispetto al 2020).
Continuando tra le divisioni col segno “meno”, “Ricreazione, spettacoli e cultura” ha fatto segnare una flessione dello 0,1 % sul 2020 dando seguito al + 0,6 % sul 2019: in particolare, sono scesi in modo continuativo i valori di pacchetti vacanza e servizi culturali, mentre gli apparecchi per il trattamento dell’informazione (come, per esempio, i personal computer e simili), pur calando rispetto al 2020, sono risultati comunque a livelli più alti del 2019. In aumento anche i servizi ricreativi e sportivi e i libri; invariati da due anni, invece, giochi, lotterie e scommesse. Infine, un andamento simile è stato seguito da “Bevande alcoliche e tabacchi” (- 0,7 % sul 2020, + 0,4 % sul 2019): nonostante gli incrementi lineare sui tabacchi, la flessione che ha caratterizzato alcolici, vini e birre è stata predominante.