L’inflazione ricomincia a correre, raggiungendo nuovi record. A maggio il costo della vita ha raggiunto il 6,9%, livello che non toccava dal 1986. I modenesi alle prese con la spesa ne hanno visto subito gli effetti. Tra i banchi alimentari è aumentato in particolare la pasta che costa il 16,6% in più rispetto all’anno scorso, il burro, al +22% e gli oli alimentari non di oliva che superano il 70%, ma anche tanti altri cibi ora pesano in maniera importante sulle tasche dei modenesi. Il tema è entrato anche nelle considerazioni del governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, che si è opposto all’idea di aiutare i cittadini aumentando gli stipendi, paventando il rischio di una “rincorsa tra prezzi e salari” che favorirebbe l’aumento dell’inflazione. Ma molti modenesi non la pensano così. Tanti sono convinti che senza stipendi più elevati le famiglie non possono andare avanti. Altri sono invece convinti che l’aumento del costo della vita possa essere arginato intervenendo sulle imposte