La stretta monetaria sta proseguendo in maniera significativa, tant’è che il caro tassi impatta sulle imprese di Modena per una cifra pari a 105 milioni di euro. È quanto emerge dall’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato sulla stretta monetaria in atto nel contesto attuale che rischia di mettere il freno a mano all’economia italiana e dell’Eurozona, quest’ultima già caduta in recessione tecnica.

A maggio 2023, dato più aggiornato, a livello nazionale i tassi sui prestiti alle imprese sono saliti al 4,81%, con un aumento di 362 punti base nell’arco di un anno. Un livello così alto del costo del credito non si registrava dalla Grande crisi del novembre 2008. Nel confronto internazionale, in Italia si registrano tassi di interesse per le imprese più elevati tra i maggiori paesi Ue: a fronte del tasso medio del 4,81% in Italia, l’Eurozona segna un 4,56%. A farne maggiormente le spese sono le micro e piccole imprese fino a 50 addetti: per le attività di Modena, a causa dei rialzi dei tassi di interesse si stima un maggiore costo sostenuto dalle MPI nell’arco di un anno di 105 milioni di euro. A fronte dell’aumento dei costi, a marzo 2023 (ultimo dato disponibile) il credito concesso alle piccole imprese modenesi scende del -5,4%. Nel dettaglio, in provincia di Modena la dinamica dello stock dei prestiti concessi a marzo 2023 risulta in riduzione in tutti i settori, con cali più accentuati nei Servizi (-9,2%), a cui seguono Costruzioni (-6,5%) e Manifatturiero (-2%). La dinamica del credito all’artigianato a marzo 2023 si attesta al -9,6% a Modena, con cali più severi rispetto al totale imprese.