Nel video l’intervista a Rosamaria Papaleo, Segretaria Cisl Emilia Centrale
Continuare a lavorare e a produrre normalmente, con i pezzi dell’energia balzati in alto, è diventato impossibile per molte aziende; la diretta conseguenza è già un incremento della richiesta di cassa integrazione, che nei soli primi sei mesi del 2022 è arrivata al 45%. Richiesta che potrebbe salire a livelli record nei prossimi mesi autunnali e invernali, quando il caro gas potrebbe tradursi in bollette raddoppiate. La Cisl lancia quindi un nuovo grido d’allarme. Il caro energia rappresenta una crisi peggiore di quella del Covid, in grado di mettere a rischio migliaia di posti di lavoro in Italia. Per fare fronte a questa possibile emorragia, la sigla ha proposto una cassa integrazione agevolata. Un’ipotesi che il Governo sta prendendo in considerazione, allargando la cassa integrazione agevolata estendendola a settori dell’industria non gasivori ma comunque particolarmente esposti al caro bolletta. La durata sarebbe di due mesi, il tempo di passare il testimone al prossimo esecutivo. Ma i costi per le casse dello Stato aumenterebbero. Per questo la Cisl chiede di attingere agli extraprofitti