Sovraffollate, con problemi legati alla sanità e con criticità all’accesso alle pene alternative alla reclusione. Sono questi alcuni degli elementi del quadro delle carceri emiliano-romagnole, che emergono dalla relazione sull’attività svolta nel 2022. Modena presenta uno degli scenari più complessi, con 400 detenuti su 369 posti consentiti. Un sovraffollamento che in altri numeri si traduce in un 108%, mentre a Castelfranco la capienza è rispettata, con 77 persone su 218 posti.

I dati sono emersi dal resoconto del garante dei detenuti Roberto Cavalieri nel corso della commissione Regionale Parità.

Il problema del sovraffollamento abbraccia tutta l’Emilia-Romagna: il tasso è stato in media del 111,10%, con un picco massimo del 114,87% e il valore non è comunque mai sceso sotto la capienza regolamentare.

Sotto l’aspetto della durata della pena i dati dimostrano che una quota importante dei detenuti, il 35%, presenta una residua pena ridotta e tale da permettere l’accesso a benefici o a misure alternative alla detenzione, mentre i detenuti con la pena all’ergastolo complessivamente arrivano a poco meno di 190.

In questi ultimi mesi del 2023 e nel 2024 proseguiranno le visite nelle strutture carcerarie della regione, anche a Modena, dopo quella già avvenuta in provincia a  Castelfranco Emilia. Sul tema programmata anche una ricerca sui percorsi formativi per i carcerati, misurandone l’efficacia rispetto all’inserimento nel mondo del lavoro.