Si è verificato ieri sera un grave episodio di violenza presso la struttura della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia, dove un internato è andato in escandescenza, causando momenti di alta tensione e mettendo a rischio l’incolumità del personale di vigilanza.
Dopo un comportamento oltraggioso che ha richiesto un primo intervento, l’uomo è stato ricondotto nel proprio reparto. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata: l’internato ha sferrato una testata al volto di un agente addetto alla sorveglianza, per poi tentare di colpirlo con una serie di pugni. Nel tentativo di riportare la situazione alla calma, un altro membro del personale è intervenuto, subendo violenti colpi al costato.
Entrambi gli agenti aggrediti sono stati successivamente condotti al pronto soccorso per le cure necessarie. La prognosi per i due è di cinque giorni, ma la vicenda ha riacceso il dibattito sulle condizioni di lavoro all’interno della struttura e sulla sicurezza del personale, evidenziando la necessità di un potenziamento dell’organico e di un’assistenza sanitaria continuativa. La struttura di Castelfranco Emilia, infatti, non è nuova a episodi di tensione. Da tempo, il personale lamenta carenze significative che impediscono una gestione adeguata e serena della struttura. L’incremento del numero di operatori, unitamente a una copertura sanitaria presente 24 ore su 24, è stato più volte sollecitato senza però ottenere riscontri concreti. Questa nuova aggressione rende improrogabile un intervento risolutivo per garantire un ambiente di lavoro sicuro per il personale e un contesto di recupero adeguato per gli internati, contribuendo a ridurre i rischi di episodi violenti.