Tre attività sospese, individuati 6 lavoratori “in nero” e contestate circa 80 mila euro tra ammende e sanzioni amministrative al termine dei controlli in edilizia eseguiti dai Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Modena, unitamente ai militari delle Compagnie Carabinieri di Modena e Pavullo nel Frignano (MO) e al locale Ispettorato Territoriale del Lavoro.
E’ questo il bilancio a seguito dei controlli dei cantieri edili in provincia finalizzati a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso oltre che a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
Nelle ultime settimane sono state 7 le ditte risultate non conformi, gestite da imprenditori italiani e stranieri, nei confronti di tre ditte è stato adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale sia per le gravi violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, sia per l’impiego di lavoratori “in nero”.
I controlli hanno consentito di accertare l’impiego di 7 lavoratori irregolari di cui 6 occupati “in nero”; un lavoratore era stato occupato nonostante fosse irregolare sul territorio nazionale.
Sono state accertate altresì numerose inadempienze di natura penale in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro in cantiere quali l’utilizzo in maniera difforme dalle istruzioni d’uso di una piattaforma di lavoro elevabile PLE, che veniva condotta da personale privo della necessaria formazione e abilitazione ed utilizzata da altri lavoratori a cui non era stata fornita la prevista cintura di sicurezza ovvero altro sistema di ritenuta; nei lavori in quota è stata accertata l’omessa previsione di un conforme sistema di accesso alle lavorazioni, l’omessa adozione di idonei ponteggi o di altre opere provvisionali e precauzionali atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone o cose, l’omessa adozione di idonee misure di protezione contro le cadute verso il vuoto, l’istallazione del ponteggio a distanza dal fabbricato non conforme e l’omessa adozione di congruo numero di montanti. E’ stata inoltre accertata l’omessa predisposizione in cantiere di idonei locali destinati al riposo dei lavoratori e l’omessa tenuta in loco dei presidi medici di primo soccorso.
Sono state accertate anche altre violazioni contravvenzionali quali l’omessa effettuazione della valutazione dei rischi e la conseguente elaborazione del D.V.R.; l’omessa redazione del piano operativo di sicurezza; l’omessa verifica dell’idoneità tecnica professionale delle ditte esecutrici, l’omessa designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei luoghi di lavoro.
Nel comune di Modena (MO) sono state sospese le attività in cantiere con l’adozione di provvedimenti di sospensione di 2 imprese, la prima ditta è stata sospesa sia per aver occupato 3 lavoratori “in nero” di cui uno irregolare sul territorio nazionale e sia perché sono state riscontrate gravi violazioni in materia di sicurezza (mancata redazione del piano operativo di sicurezza) e la seconda per aver fatto condurre una piattaforma di lavoro elevabile PLE ad lavoratore sprovvisto della necessaria abilitazione e formazione.
Al termine degli accertamenti un imprenditore è stato altresì deferito all’Autorità Giudiziaria per aver impiegato al lavoro una persona sprovvista del permesso di soggiorno perché mai rilasciato.
Sono state elevate sanzioni per circa 50.000 euro.
Nel comune di Pavullo nel Frignano (MO) è stata sanzionata una ditta che eseguiva le lavorazioni in cantiere senza aver predisposto un conforme accesso ai lavori in quota, avendo, inoltre, istallato il ponteggio ad una distanza non conforme dal fabbricato. Sono state elevate sanzioni per circa 2.000 euro
Nel comune di Nonantola (MO) sono state 4 le ditte non conformi individuate per il mancato rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Una ditta è stata sospesa per aver occupato 3 lavoratori “in nero” (su 3 impiegati) e per gravi violazioni in materia di sicurezza quale la mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.). Sono state elevate complessivamente sanzioni per circa 30.000 euro