“Comune di Finale Emilia e Asl non saranno processati”. Questa la decisione della magistratura modenese, in merito alla sparizione di 158 animali dal canile-gattile di via Serraglio 43, denunciata nel 2015 dall’Associazione Animal Liberation. A darne notizia, in una nota condivisa sui social, è la stessa associazione che, dopo sit-in davanti al Tribunale per opporsi alla richiesta di archiviazione, non manca ora di esprimere la propria amarezza per l’ultima decisione presa dalla Procura, su una battaglia che parte da lontano. Appunto, dal febbraio 2015, quando le stanze e le gabbie della struttura di Finale Emilia furono messe sotto sequestro, su denuncia della Lav in collaborazione con l’associazione, e il processo si concluse con una condanna per aver detenuto animali in condizioni di grave sofferenza. Nonostante questo, con delibera del 2020 il Comune di Finale stipulò una nuova convenzione per la gestione della struttura con la stessa associazione condannata, dichiarando la presenza di 38 animali in totale. Eppure, quelli registrati risultavano 196. Un numero di cani e gatti, rispettivamente 23 e 15, troppo basso secondo le associazioni animaliste, che decisero quindi di approfondire. In seguito, emersero anche anomalie alle anagrafi con adozioni poco realistiche e mancanti di dati relativi agli ospitanti gli animali. Si arrivò così alla denuncia di Animal Liberation a Comune, Asl e gestore del canile-gattile, ognuno per l’ambito delle proprie competenze, per reati quali omissione di atti d’ufficio, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.