Nel video intervista a Roberto Lugli, Direttore dei lavori

Colpevole della distruzione artistica sotterranea, proprio sotto Canalchiaro, una delle vie più centrali di Modena, sarebbe a detta di Italia Nostra, la Soprintendenzaarcheologia, belle arti e paesaggio con il suo benestare. A portare alla luce le volte che risalirebbero al 1600, il cantiere attivo per effettuare lavori alla stessa rete fognaria della zona. Italia Nostra denuncia la distruzione di 22 metri di quello che definisce monumento antico. Secondo l’Associazione l’ente deputato al controllo sarebbe stato vittima di un’enorme svista, non accorgendosi dell’esistenza di un documento ministeriale che ne impediva l’abbattimento, arrivando così alla distruzione dei 22 metri di volte. Questa disattenzione sarebbe emersa nel momento in cui Italia Nostra ha richiesto gli atti alla Sovrintendenza. È così, come spiega l’associazione, che si è scoperto il decreto risalente al 1994 e firmato dal Ministro dei Beni Culturali per tutelare tali volte sugli antichi canali modenesi. Per questo motivo la Soprintendenza non avrebbe dovuto concedere il permesso al loro smantellamento, come conclude Giovanni Losavio presidente di Italia Nostra comitato di Modena. Intanto i lavori proseguono e per le attività commerciali penalizzate dal cantiere sono previsti indennizzi, come riferito dal direttore dei lavori.