Pausa primaverile, questa la proposta per il prossimo calendario scolastico che arriva dall’Emilia-Romagna. Sembra farsi strada, infatti, il suggerimento avanzato qualche tempo fa dall’assessora regionale alla scuola, Isabella Conti. Novità che si potrebbe riassumere in due parole ‘spring break’, letteralmente “pausa primaverile”, come già accade in Francia e in Inghilterra. L’idea, cioè, di fare più giorni di vacanza in primavera e di allungare invece le lezioni nei mesi estivi. La pausa dalle lezioni cadrebbe tra Natale e Pasqua, mentre la chiusura delle scuole sarebbe spostata più avanti nel mese di giugno e anticipata ai primissimi giorni di settembre. E per arrivare ad una decisione il più possibile permanente, la Regione Emilia-Romagna ha intanto annunciato un percorso di consultazione che dovrà coinvolgere, come spiegato dalla sottosegretaria alla presidenza della Regione Manuela Rontini, tutti gli attori, le istituzioni scolastiche, le rappresentanze sindacali, le associazioni dei genitori, gli enti locali, le categorie economiche, il mondo del terzo settore. Verrà fatto insomma un ragionamento a 360 gradi, tenendo conto delle specificità dei diversi territori e delle soggettività in gioco. Fondamentale il tema del finanziamento delle attività integrative di conciliazione in particolare nei periodi di chiusura delle scuole, con l’obbiettivo di sostenere le famiglie per garantire a bambini e ragazzi opportunità educative e inclusive. A questo proposito, attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus, la Regione vorrebbe aumentare le risorse per i centri estivi, con investimenti che passerebbero da 7 a 10 milioni di euro