Nel calcio dei miliardi ci sono i “Paperoni” alla Cristiano Ronaldo e Messi, ma anche i ragazzi che in Serie C guadagnano cifre simili a quelle di tanti altri lavoratori. Ed è in particolar modo rivolta alla Lega Pro la richiesta da parte della Figc al Governo di utilizzare nel calcio ammortizzatori sociali in questo momento di grande difficoltà. Sarebbe il primo storico ingresso della cassa integrazione nel mondo del pallone professionistico, a testimonianza della gravità della crisi cui si sta andando incontro. I giocatori di Modena e Carpi, come tanti altri loro colleghi, da quasi tre settimane sono in casa e, come tanti altri dipendenti, stanno utilizzando le ferie, non potendo per ovvi motivi sfruttare lo smart working. All’orizzonte il sole della ripresa dell’attività sembra molto lontano e potrà avvenire solo a fine emergenza e dopo almeno un paio di settimane utili per riprendere la forma fisica perduta con lo stop prolungato. Possibile dunque che la stagione sia già terminata qui. Allo stesso modo gran parte degli imprenditori che sostengono il calcio di C ora sono concentrati sulla sopravvivenza delle proprie attività e gli effetti sul prossimo campionato, in termini di mancate iscrizioni, potrebbe essere devastante. Per questo, oltre alla cassa integrazione, le società di C stanno chiedendo alla Figc di poter rimodulare iscrizioni e scadenze di pagamenti per poter salvare un futuro tutt’altro che roseo.
CALCIO E CORONAVIRUS. IPOTESI CASSA INTEGRAZIONE PER I GIOCATORI DI C
Mentre l’ipotesi di chiudere in anticipo la stagione prende sempre più piede, anche in Serie A, fra le misure al vaglio della Figc c’è quella di chiedere al Governo la cassa integrazione per i giocatori di Serie C