Per oltre tre mila cacciatori modenesi e oltre un migliaio di doppiette da fuori provincia, prende il via domenica 20 settembre, la caccia alla selvaggina stanziale, come lepri e fagiani.
Sullo svolgimento dell’attività venatoria vigileranno i 15 agenti della Polizia provinciale a cui si aggiungono 70 guardie volontarie.
«A tutti i cacciatori – sottolinea Patrizia Gambarini, comandante della Polizia provinciale di Modena – raccomandiamo il rispetto delle norme relative alle distanze minime da abitazioni e strade, per garantire una maggiore sicurezza. E’ proprio su questo problema che riceviamo il maggior numero di segnalazioni da parte dei cittadini».
I controlli sono garantiti con la collaborazione delle Polizie locali e delle forze dell’ordine; le distanze di sicurezza sono di 50 metri dalle strade e 100 dalle case mentre la sanzione prevista è di 206 euro.
Nel calendario venatorio, disponibile nel sito della Regione, sono elencati tutte le limitazioni ai carnieri, le specie cacciabili e le modalità di caccia, tra le quali spiccano i due giorni di silenzio venatorio previsti al martedì e venerdì.
La Polizia provinciale vigila anche sul rispetto del calendario venatorio, l’utilizzo dell’indumento ad alta visibilità, delle norme sul tesserino regionale, fino all’osservanza delle regole sull’anagrafe canina, la tutela del benessere animale e la caccia in aree vietate.
Dai dati raccolti dalla Provincia di Modena emerge che il numero dei cacciatori è costante in calo negli anni: nel 2000 i cacciatori erano oltre diecimila; cacciatori in calo, quindi, e con una età sempre maggiore che è di oltre 60 anni.
Sono cambiate anche le scelte dei cacciatori: oltre la metà preferisce la caccia agli ungulati rispetto alla tradizionale caccia a lepri e fagiani con il cane da ferma e partecipa, come cacciatori coadiutori ai piani di controllo su ungulati e nutrie coordinati dalla Polizia provinciale, dopo aver frequentato uno specifico corso di formazione.