Intervista a dott. Vanni Borghi, infettivologo
Quanto senti parlare di “riservisti” pensi subito a una guerra. E la battaglia quotidiana che i medici modenesi e non solo devono combattere per sconfiggere il Coronavirus ha trincee da terapia intensiva e fucili che assomigliano a respiratori e ventilatori polmonari. Un nemico che si combatte con la forza del gruppo e con l’aiuto anche di chi, volontariamente e gratuitamente, ha deciso di lasciare la pensione da poco conquistata per tornare in corsia. Come il dottor Vanni Borghi, infettivologo che è tornato al fianco dei colleghi. La battaglia per sconfiggere il Covid 19 è la più urgente, ma non la sola. E il dottor Borghi vorrebbe a breve poter curare di nuovo anche i quasi 1500 pazienti modenesi affetti da epatite C e HIV che vedono dimezzati i medici che li seguono.