In un panorama economico sempre più digitalizzato, la sicurezza informatica si conferma una sfida cruciale per le imprese italiane, specie in Emilia-Romagna, dove i reati informatici hanno raggiunto livelli preoccupanti. Nel 2023, secondo un’indagine dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, sono stati denunciati più di 25mila crimini informatici, in aumento del 5,9% rispetto all’anno precedente. Si tratta per lo più di truffe e frodi informatiche, come phishing o manipolazione di sistemi telematici, ma anche di accessi abusivi, danneggiamenti con strumenti informatici e diffusione illecita di codici di accesso. In questo scenario, Modena si distingue tristemente come epicentro del fenomeno: con un aumento del 14,7% di reati denunciati nel 2023, è la provincia emiliano-romagnola più colpita. Guardando all’ultimo quadriennio, il trend è ancor più allarmante, con un incremento del 53% nella regione e un picco del 72,2% nella città della Ghirlandina. L’appello è chiaro: “senza un deciso investimento in cybersicurezza, l’impatto economico e operativo per le imprese rischia di aggravarsi ulteriormente” così Gilberto Luppi, presidente di Lapam Confartigianato che sottolinea anche come “proteggere i dati aziendali e formare personale qualificato e competente non è più un’opzione: è una necessità imprescindibile per garantire la competitività delle imprese in un mondo sempre più interconnesso”.
BOOM DI CYBERCRIMINI, BRUTTO PRIMATO IN REGIONE PER LA GHIRLANDINA
Cattive notizie per la città della Ghirlandina che si guadagna il primo posto in Regione per numero di reati informatici, aumentati del 72%. A dirlo, una ricerca di Lapam Confartigianato.