È il Decreto Aiuti Quater varato il 10 novembre scorso di cui è attesa la pubblicazione il 22 novembre in Gazzetta Ufficiale, ad aver alzato il tetto disponibile, portandolo da 600 a 3000 euro dei fringe benefit, benefici esentasse, che saranno retribuiti anche per sostenere il caro bollette oltre che il caro benzina. È necessario però sapere che i fringe benefit non sono rappresentati da un contributo in denaro, ma di compensi in natura che il datore di lavoro offre ai propri dipendenti, singolarmente. Vanno dai buoni spesa ai buoni benzina, alle somme per il pagamento delle utenze domestiche. Non essendo considerata, la retribuzione, reddito imponibile, non è tassabile. È la prima volta che nei fringe benefit aziendali non tassati sono incluse anche le spese delle utenze domestiche. Saranno i singoli datori di lavoro a decidere se riconoscerli o meno. Invece per quanto riguarda i lavoratori che potrebbero essere interessati dai fringe benefit, sono compresi anche i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente, cioè collaboratori tipo CO.CO.CO, amministratori, lavoratori autonomi occasionali, ma anche i tirocinanti. Il contributo non è soggetto a limiti reddituali né soglie ISEE. Il termine ultimo per erogare i fringe benefit è il 12 gennaio 2023. I rimborsi possono fare riferimento anche a fatture emesse nel 2023, che riguardino però consumi del 2022. Sono esclusi gli statali, per i quali i fringe benefit non si applicano.