L’autunno inizia a farsi sentire veramente, la richiesta di gas naturale per i riscaldamenti aumenta e, di conseguenza, sale anche il prezzo della materia prima. Una catena ormai nota con effetti purtroppo pesanti sulle bollette che arrivano ai singoli cittadini e agli imprenditori. In appena cinque giorni, cioè dal 2 novembre ad oggi è già triplicato il prezzo del gas sul listino olandese: da 22 euro a 68, con picchi di 70 euro, il costo standard di 1 Mwh (Megawattora), che fortunatamente non è ancora volato oltre quota 100 euro. Si tratta comunque di un forte rimbalzo dopo i minimi raggiunti nel mese di ottobre (che ha reso possibile un aumento dei costi in bolletta di appena il 12,9% rispetto al 70 previsto), che è probabile continui a tenere la strada del rialzo. Questo perché fino a pochi giorni fa il gas non era merce appetibile in una stagione decisamente calda rispetto alla norma, ma ora la prospettiva di una più alta richiesta sta facendo cambiare rapidamente le cose. Quanto i costi voleranno dipenderà anche dall’effetto degli stoccaggi di gas e delle forniture alternative a quelle russe. Un quadro che sarà più chiaro solo a partire dalle prossime settimane. Sul fronte forniture si guarda all’Algeria, mentre sullo stoccaggio, l’Italia è riuscita a mettere da parte gas naturale con prezzi salati, ma finora manca una politica di erogazione di questi stoccaggi, per quando arriveranno i picchi di freddo. Una politica che dovrebbe venire messa in campo presto, dicono gli esperti, prima che l’inverno spinga in alto la domanda facendo schizzare i prezzi ancora di più.