Molti comuni hanno già approvato i propri bilanci, ma all’appello manca ancora quello di Modena e potrebbe portare con sé notizie spiacevoli. La data per l’approvazione sotto la Ghirlandina è slittata a fine febbraio, una finestra di tempo in cui interrogarsi sul da farsi in tema di pressione fiscale. Non è una novità: con l’ultima manovra di bilancio del Governo sono stati effettuati tagli agli enti locali, uno sfalcio da 8,3 miliardi a comuni, province e regioni che si ripercuote sui conti dei territori. Quanto, sta alle singole amministrazioni valutarlo. Nella provincia di Modena solo Maranello e Sassuolo sono riuscite a non aumentare la pressione fiscale, tutti gli altri comuni hanno già annunciato la crescita dell’Irpef. Come detto, Modena ancora non ha deciso, ma pare probabile che non ci sia altra alternativa. In corso c’è un confronto anche con i sindacati. Il fine è quello di garantire tutti i servizi ad ora in essere senza gravare troppo sulle spalle delle famiglie in difficoltà. In questo senso l’opzione più probabile è quella già scelta da comuni come Carpi, ovvero di portare l’aliquota Irpef allo 0,8% evitando l’aumento alle fasce più deboli della popolazione. Modena potrebbe mantenere inalterata la pressione fiscale per i redditi al di sotto dei 28mila euro, accrescendola per tutte le altre fasce. Sul tavolo anche l’ipotesi di un aumento della Tari, ma solo per le aziende