Nel video l’intervista a Calogero Gaetano Paci, Procuratore Capo di Reggio Emilia
La Procura di Reggio Emilia ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 28enne pregiudicato sassolese accusato della rapina dello scorso 12 settembre ai danni di un 53enne benzinaio sassolese, ferito a colpi di pistola di fronte al bancomat Bper di via Radici a Veggia di Casalgrande che portò a un bottino di 3500 euro. A conclusione delle indagini svolte dai Carabinieri di Reggio e Sassuolo, il Procuratore Capo di Reggio Calogero Gaetano Paci e il sostituto Piera Cristina Giannusa hanno deciso per il fermo dell’uomo, su cui sussistono gravi indizi di colpevolezza per i reati di tentato omicidio aggravato, rapina aggravata, detenzione e porto illegale di munizioni e simulazione di reato. L’uomo è anche accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti poiché, nel corso della perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti e sequestrati 2 etti di marjuana. Nella vicenda è rimasta coinvolta anche la fidanzata del fermato, una 26enne che abita nel comprensorio ceramico reggiano, denunciata in stato di libertà per favoreggiamento personale. Secondo le indagini poco prima della rapina, avvenuta alle 20,30, la donna, intestataria della Lancia Y con cui il rapinatore era stato visto allontanarsi, aveva denunciato il furto dell’auto. Il suo atteggiamento però aveva insospettito i militari e l’auto era stata ritrovata a Salvarola Terme due giorni dopo. Durante le indagini venivano acquisiti ulteriori indizi a carico del 28enne, culminati con l’emissione del decreto di fermo che ha portato l’uomo presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia. In un luogo nei pressi del suo domicilio veniva infatti rinvenuta una pistola semiautomatica del medesimo calibro di quella utilizzata nel corso della rapina, ed una felpa scura con cappuccio del tutto compatibile con quella indossata da uno dei rapinatori.