Nel video l’intervista a Loris Vezzali, Professore ordinario di Psicologia Sociale di UniMore
Il Covid continua a lasciare strascichi non solo nella salute fisica, ma anche nel benessere generale delle persone, soprattutto dei giovani. Il recente rapporto sul Benessere Equo e sostenibile dell’Istat ha rilevato come la pandemia e le restrizioni si siano tradotte in arretramenti nella salute psicologica della popolazione. Donne e adolescenti le categorie che pagano il prezzo più alto. Secondo la ricerca, la percentuale di adolescenti tra i 14 e i 19 anni insoddisfatti e con un basso punteggio di salute mentale nel 2019 era pari al 3,2%, mentre nel 2021 è risultata al 6,2: quasi il doppio. Un disagio che può essere alla base, dicono gli esperti, dei fenomeni di bullismo e degli episodi di violenza e vandalismo, sempre più frequenti anche nella nostra città e provincia. Anche il peggioramento delle condizioni economiche dei genitori e i disagi di tipo sociale e psicologico che ne derivano influiscono negativamente sulla salute dei giovani, così come lo stop alle attività sportive legate alla pandemia. Secondo gli esperti, sono necessari interventi su più livelli