Nel video l’intervista al dott. Maurizio Rocca, direttore della Banca d’Italia sede di Bologna
L’economica dell’Emilia-Romagna era già in forte rallentamento, il Covid-19 ha radicalmente peggiorato il quadro. È ciò che emerge dall’annuale ricerca della Banca d’Italia. Nella nostra regione il Pil in termini reali nel 2019 è aumentato appena dello 0,4%, a fronte di una crescita media del 2% registrato l’anno precedente. La decelerazione ha riguardato tutti i settori, ma è stata più accentuata per il comparto manifatturiero che ha pressoché interrotto la sua crescita. Il Covid ha quindi colpito duramente un sistema economico che iniziava già a dare segni di difficoltà. L’indagine straordinaria condotta dalla Banca d’Italia sugli effetti dell’emergenza sanitaria ha indicato un ampio calo del fatturato nel primo semestre dell’anno: il 69 per cento delle imprese intervistate stima una riduzione delle vendite di almeno il 15 per cento. La nostra regione soffre in particolare per la flessione dell’export, che è sempre stato un fattore trainante per l’economia dei nostri territori. In questa situazione estremamente difficile, le imprese hanno inoltre sofferto di un’eccessiva burocrazia e di una mancanza di liquidità, a cui la Banca d’Italia ha cercato di porre rimedio sollecitando gli istituti bancari alla erogazione dei finanziamenti previsti dal Governo, in particolare quelli dei 25mila euro completamente garantiti.