Nel video l’intervista al Dott. Renato Ariatti, Psichiatra
Lotta ancora il piccolo Tommaso, il bambino di Soliera gettato da una finestra dalla baby sitter. Ma è forte. Dall’ospedale di Bologna i medici parlano con cauto ottimismo di miglioramenti. Il bimbo di appena 13 mesi sta reagendo alle cure, tanto da non apparire più in immediato pericolo di vita. Quando verrà dichiarato completamente fuori pericolo non solo i genitori che non lo hanno mai abbandonato, ma tutta la comunità di Soliera e non solo tirerà un sospiro di sollievo. Ciò che intanto rimane, sono le infinite domande che nascono intorno al gesto della baby sitter, la 32enne Monica Santi, che ieri ha confessato di averlo buttato lei dalla finestra, in un momento che definito come di black out, catalessi. Anche i genitori della giovane carpigiana non sanno trovare risposte. “Me l’hanno rovinata, -ha dichiarato la madre – è sempre stata una brava ragazza”. La donna ha aggiunto di stare pregando sia per sua figlia, sia per Tommaso, affinché si salvi. Ieri dopo l’avvocato difensore Francesca Neri ha dichiarato che non si è trattato di un gesto non premeditato, ma del frutto di un profondo malessere. Il Pm disporrà ora l’incidente probatorio e attraverso una perizia psichiatrica verrà valutato se e in quale modo il disagio psico-sociale di Monica Santi ha influito sulle sue azioni quel terribile martedì di fine maggio. Un ruolo chiave, sostiene lo psichiatra Renato Ariatti, nel comprendere cosa sia scattato nella mente della 32enne lo giocherà la frase che ha ripetuto più volte dopo la caduta di Tommaso: “ora è libero”. La 32enne è stata descritta come una giovane con diversi interessi, ma pochi amici. Da poco tempo aveva avuto una delusione lavorativa e secondo quanto dichiarato dai vicini di casa della famiglia di Tommaso stava passando un periodo di forte stress. Fattori, dice che lo psichiatra, che possono avere contribuito a innescare un distacco dalla realtà, che avrebbe poi portato al terribile gesto.