Cinque caffè in più ogni mese. Così il sindaco Massimo Mezzetti ha dato l’idea dell’aumento dell’Irpef che peserà sui portafogli dei modenesi del ceto medio. L’addizionale passerà dall’attuale 0,5% a 0,8%, il massimo imponibile, con la novità che verranno totalmente esentati i redditi al di sotto dei 15mila euro, circa il 30% della popolazione. Sarà quindi il ceto medio a sobbarcarsi una spesa che il Sindaco ha spiegato essere non più rinviabile a causa dei tagli agli enti locali, dell’inflazione e del rinnovo del contratto del personale. L’amministrazione ha calcolato che l’aumento massimo dell’Irpef sarà di 7 euro al mese. Cinque caffè, ha appunto detto il sindaco, a cui si aggiunge un ritocco anche all’Imu. Una notizia che inevitabilmente fa discutere i modenesi, non solo per l’aumento in sé, ma anche perché questa nuova pressione fiscale cade in un anno in cui sono previsti nuovi rincari. Tra l’aumento dei ticket dei parcheggi e i più generali rincari legati all’energia e all’inflazione la vita a Modena si fa sempre più salata. Dall’altra parte, dice il Comune, c’è la necessità di garantire e anzi incrementare i servizi alle famiglie e agli anziani. Un sacrificio senza dubbio. Alcuni modenesi restano scettici, altri sperano ne valga la pena