La Regione Emilia-Romagna chiede più risorse ai cittadini per salvare i conti della sanità pubblica. E per raggiungere questo obiettivo il punto focale sarà l’addizionale Irpef, che dopo 18 anni di stabilità viene ritoccata a seconda delle fasce di reddito. Per calcolare in base al proprio reddito esatto, bisogna tenere presente che l’incremento dell’aliquota è di 1 punto percentuale sul reddito da 28 mila a 50 mila euro, mentre è di 1,04 per i redditi superiori ai 50 mila.
Analizzando i redditi scaglione per scaglione, dal più basso al più alto, si calcola che chi ha meno di 28mila euro di imponibile Irpef non vedrà nessun rincaro.
I redditi da 30 mila euro annui pagheranno invece circa 20 euro in più all’anno. Per la fascia da 35 mila euro, l’aumento sarà di circa 70 euro. Per chi guadagna 40 mila euro il rincaro è di 120 euro, di 170 per i redditi da 45mila.
Nella fascia medio-alta, l’aliquota sale dell’1,04%. Per i redditi imponibili da 50mila euro, gli aumenti saranno di circa 220 euro all’anno; il rincaro ammonta a 340 per i redditi da 60mila euro; tocca i 450 euro annuali per quelli da 70mila euro.
Per le fasce di reddito alte, le quote vanno a rincarare progressivamente: dai 505 euro in più annuali per chi guadagna oltre 75mila euro l’anno, passando per rincari di circa 605 euro per chi ha un imponibile da 80mila euro, fino ad arrivare a ad aumenti da 755 euro per i redditi da 100 mila euro all’anno.
La manovra sull’Irpef dovrebbe portare nelle casse della Regione 200 milioni di euro. Circa 1,8 milioni di contribuenti sono al riparo dagli aumenti su un totale di 2,8 milioni.