I problemi legati al grave attacco hacker ai sistemi delle aziende sanitarie modenesi si riverberano ancora. Appena riattivato, dopo una settimana di lavori, il sistema di prenotazione CUP è andato subito in tilt, per i troppi accessi. Per buona parte della giornata di ieri non è stato quindi possibile prenotare esami del sangue o visite specialistiche; un problema che le stesse aziende sanitarie avevano paventato. Disservizi e prolungamenti delle attese sono una più che concreta possibilità anche in questi giorni di ripartenza dei servizi. Criticità che sono stati anche al centro di una lettera aperta, da parte della dottoressa Claudia Braghiroli, medico del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Baggiovara. Il testo è indirizzato alla cyber gang Hunters, a cui apparterrebbe l’hacker o gli hacker che hanno mandato in tilt i sistemi informatici della sanità modenese. “Ci stai costringendo- scrive Braghiroli- a sprecare un sacco di carta, ci stai facendo dimettere persone che un domani non avranno un ticket da pagare, con effetti dannosi per tutti, anche per te. Ci stai costringendo a giri inutili dai medici di famiglia per i certificati di malattia, di infortunio sul lavoro”. Altre difficoltà importanti, dice la dottoressa sono legate ai prelievi di sangue e urine per cercare alcool e sostanze stupefacenti, “magari di quel soggetto che, – aggiunge la professionista – sbronzo alla guida dell’auto si è schiantato contro un altro veicolo sul quale avresti potuto esserci anche tu con la tua famiglia”. Continua quindi Braghiroli rivolta all’hacker: “Ci stai togliendo la possibilità di inviare all’autorità giudiziaria in tempo reale il referto di un’aggressione o di una violenza di genere o su un minore”. Senza considerare l’allungamento delle liste d’attesa, che già gravavano enormemente sui pazienti