Il dubbio è diventato realtà: l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, ha approvato l’uso del vaccino di AstraZeneca solo per le persone con meno di 55 anni. La possibilità che Aifa, diversamente dalla sua corrispettiva Europea Ema, mettesse un tetto di età, era già in conto; ma si è rivelato essere più basso rispetto alle previsioni, che vedevano il limite posto a 65 anni. La giustificazione è che non ci sono sufficienti dati scientifici sull’efficacia del vaccino sulle persone più anziane. AstraZeneca, terzo vaccino ad oggi approvato in Europa e in Italia, nella nostra campagna vaccinale è stato pensato come arma per difendere la categoria dei lavoratori dei servizi essenziali, come gli insegnanti, i militari e le forze dell’ordine. In questi settori sono però numerose le persone di età compresa tra i 55 e i 65 che verrebbero tagliate fuori dalle direttive di Aifa: in cifre, si parla di circa 700mila cittadini in tutta Italia. Si sta quindi pensando di usare AstraZeneca nel mondo della scuola, per le forze dell’ordine e i militari nel rispetto delle regole di età, vaccinando gli over 55 con Pfizer e AstraZeneca. L’intoppo è però nei ritardi delle forniture di questi vaccini, che hanno come priorità la copertura vaccinale di medici e infermieri, previsti nella fase uno e delle persone over 80. Insomma, anche in questo caso, la campagna vaccinale incontra non poche difficoltà, anche se la regione Emilia-Romagna ha annunciato che questo mese sono in arrivo complessivamente oltre 233mila dosi; fornitura superiore a quelle ricevute finora. Inoltre, ha dichiarato il rappresentante italiano di Ema, Armando Genazzani, prima di Pasqua potrebbero essere approvati anche nuovi vaccini, ovvero  Johnson&Johnson e Novavax.