86 anni di carcere per i cinque componenti della banda di Cerignola. Questo il totale delle pene che l’accusa ha chiesto per i responsabili nel giugno del 2021 dell’assalto al portavalori sull’A1 all’altezza di san Cesario: 20 anni per i due organizzatori, 18, 16 e 12 per gli altri tre imputati. Tutti hanno scelto il rito abbreviato. Era il 14 giugno quando il gruppo scatenò l’inferno lungo l’autostrada. Furono scene da film, attimi di vera paura: il gruppo armato di kalashnikov sparò dei colpi in aria e contro le guardie giurate all’interno del portavalori, diede fuoco ad automobili rubate per bloccare la circolazione e obbligò i camionisti a intraversare i mezzi per bloccare il furgone contenente 2,5 milioni di euro in contanti. Un attacco che nonostante l’organizzazione studiata nei minimi dettagli non andò a buon fine. Scattate immediatamente le indagini furono coinvolti circa 170 agenti ed ufficiali di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato. Una operazione lunga e articolata che appena sei mesi dopo, nel dicembre del 2021, portò all’arresto dei componenti del commando. Le accuse per tutti sono pesantissime: i 5 devono rispondere di tentato omicidio, per aver esploso numerosi colpi di mitragliatrice sul fianco del portavalori, fortunatamente senza provocare nessuna vittima, ricettazione, blocco stradale e rapina pluriaggravata. Ora la prossima udienza in tribunale è fissata per il 23 febbraio.
ASSALTO PORTAVALORI, CHIESTI 86 ANNI PER I CINQUE COMPONENTI DEL COMMANDO
Terza udienza in Tribunale a Modena per il processo a carico dei 5 componenti del commando che nel giugno del 2021 scatenò l’inferno sull’A1 per derubare un furgone portavalori.