Nel video, le interviste a:

  • Stefano Bonaccini, presidente della Regione
  • Irene Priolo, delegata regionale Protezione Civile

Alluvione, un anno dopo. In questi dodici mesi, l’Emilia-Romagna ha dovuto fare i conti con perdite umane e materiali, con vite spezzate e 8,5 miliardi di danni certificati all’Unione europea, a causa delle precipitazioni senza precedenti e le conseguenti frane e allagamenti del maggio 2023. Danni ai privati, a infrastrutture, alle imprese, al settore agricolo. Decine di migliaia gli sfollati. Oltre 52 milioni di euro donati, oltre 10mila le unità del Servizio nazionale di Protezione civile sul campo ogni giorno in aiuto, più di 400 i cantieri. 365 giorni dopo, tutti i numeri del disastro. Un evento senza precedenti nella storia osservata, da quando nel 1921 si sono iniziati a raccogliere i dati idrologici. Si è cominciato a lavorare, da subito: sul fronte dei beni pubblici migliaia gli interventi (completati, in corso o programmati) per mettere in sicurezza fiumi, strade e centri abitati. Ma ancora tanto altro c’è da fare.