Situazione allarmante per Modena rispetto all’inquinamento atmosferico da PM10. Lo dice il rapporto Mal’aria di città 2023 di Legambiente. La città della Ghirlandina è tra i peggiori 10 Comuni italiani. Secondo il rapporto Modena è tra quelle che nei prossimi sette anni dovrà ridurre drasticamente le proprie concentrazioni e dovrà farlo tra il 30 e il 43%. Stando alle tendenze di riduzione registrate negli ultimi 10 anni, come sottolinea Legambiente, per raggiungere l’obbiettivo previsto per il PM10 Modena e città in linea con tali livelli di inquinamento, come Treviso e Vercelli, potrebbero impiegare in media altri 17 anni. Quindi nel 2040 anziché nel 2030. Nel 2022 sono risultate 29 le città che hanno superato il limite di 35 giorni di sforamento previsti per il PM10: su tutte Torino con 98 sforamenti. Modena è quarta a livello nazionale con 75 giorni rilevati dagli strumenti in zona Giardini. Queste città, spiega Legambiente nel report, rappresentano per il 2022 la punta dell’iceberg dell’inquinamento atmosferico delle nostre città. A rincarare la dose l’Organizzazione Mondiale della Sanità per la quale il rispetto dei limiti normativi sulla qualità dell’aria è la condizione necessaria, ma non più sufficiente per tutelare la salute delle persone. Per il report Mal’aria 2023 sono proprio le indicazioni OMS l’obiettivo da raggiungere nell’ottica di una vita salubre nelle nostre città. L’Emilia Romagna invece non ha evidenziano nessun territorio a rischio inquinamento da NO2, ovvero da biossido di azoto.