Nel video l’intervista a Luca Borsari: Presidente Coldiretti Modena.

Con la morsa della siccità destinata a non allentarsi nei prossimi giorni, torna d’attualità la necessità di realizzare bacini d’accumulo che possano garantire stabilmente le risorse idriche in futuro. A dirlo è Coldiretti che stima che a livello nazionale il conto dei danni nei campi sia salito a 3 miliardi di euro, con i raccolti bruciati sui terreni senz’acqua; Modena purtroppo contribuisce a ingrossare la cifra, con danni ingentissimi a tutte le coltivazioni cuore del made in Italy. Non solo: all’emergenza idrica si aggiunge l’esplosione dei costi per le irrigazioni di soccorso per salvare le piante a rischio e per l’acquisto del cibo per gli animali con i foraggi bruciati dal caldo. Mentre il Po tocca nuovi record di secca, con 3,3 metri in meno rispetto allo zero idrometrico più basso che a Ferragosto di un anno fa, Coldiretti rileva come solamente l’11% dell’acqua piovana viene raccolta e sfruttata, mentre con rapidi interventi si potrebbe arrivare al 50%, evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo soffrendo anche quest’anno.