Nel video l’intervista a Giovanni Savorani, Presidente Confindustria Ceramica
Per il terzo giorno consecutivo Gazprom ha tagliato del 50% la fornitura di gas naturale all’Italia.
Anche nella giornata di ieri, infatti, a fronte di una richiesta da parte di Eni pari a circa 63 milioni di metri cubi il colosso energetico russo ne ha consegnato solamente la metà e non è andata meglio a Francia, che dal 15 giugno non riceve più gas via gasdotto, o alla Francia.
La guerra ibrida, che oltre che sul campo si combatte anche in economia e nell’informazione, sembra quindi entrata nel vivo in concomitanza con il viaggio a Kiev da parte dei tre premier europei, creando non poche preoccupazioni ad un Governo che, sino ad ora, si era professato ottimista.
Se la riduzione delle forniture di gas dalla Russia dovesse permanere nei prossimi giorni, infatti, il Ministero della Transizione Ecologica potrebbe decidere la prossima settimana di passare all’attuale livello di preallarme a quello di allarme che nonostante lo stoccaggio abbia già superato il 52% delle scorte, potrebbe portare a conseguenze ben peggiori dei 27 gradi di temperatura imposti per decreto agli uffici pubblici.
I primi problemi, sebbene indiretti, sono già arrivati e riguardano le imprese come ha sottolineato il Presidente di Confindustria ceramica nei giorni scorsi
Estate al caldo per non gelare d’inverno sembrerebbe essere l’invito pronto a partire dal Governo verso tutte le famiglie italiane, con un limite nell’utilizzo dei condizionatori ed addirittura stop programmati all’erogazione di energia elettrica nelle ore notturne.
Ad oggi regna ancora la prudenza, l’intenzione è attendere il weekend per poi analizzare la situazione nei primi giorni della prossima settimana, ma le prospettive non sono certo quelle più rosee.