E’ un vero e proprio allarme quello che lancia la Banca d’Italia sul riciclaggio di denaro sporco. Dati e analisi sono dell’Unità di informazione finanziaria, l’ente antiriciclaggio che ha presentato il report 2024 secondo cui il riciclaggio nel nostro paese vale in media fra l’1,5 e il 2% del Pil, circa 40 miliardi di euro nel periodo 2018-2020. Fra i reati più diffusi gli illeciti fiscali, l’abuso di fondi pubblici e Pnrr, le corruzioni, il business della criminalità mafiosa e il finanziamento al terrorismo, cui ora si aggiungono le cosiddette operazioni finanziarie “opache” dall’Italia verso la Russia, triangolate con Paesi terzi allo scopo di camuffare i trasferimenti di denaro. L’allarme nasce dal netto calo nel 2023 delle segnalazioni di operazioni sospette che l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia ha ricevuto: sono il 3,2% rispetto al 2022. Secondo il direttore Enzo Serata va rafforzata l’azione di prevenzione e contrasto affinché l’evoluzione dei sistemi di pagamento in corso non sia utilizzata dai criminali per rendere più ardua la ricostruzione dei flussi finanziari illeciti.