Sono trascorsi quasi due anni dall’omicidio di Alice Neri e la vicenda è ancora avvolta dal mistero. Dopo la pausa estiva questa mattina è ricominciato il processo per la morte della trentaduenne di Ravarino ritrovata carbonizzata nel baule della sua auto nelle campagne di Concordia. Ad oggi l’unico indagato è il 30enne tunisino Mohamed Gaaloul. L’udienza davanti alla Corte d’Assise di oggi si è concentrata sugli spostamenti effettuati dalla donna la notte dell’assassinio, ricostruiti tramite le immagini delle telecamere di sorveglianza, ma anche sulle perquisizioni eseguite a casa di Gaaloul, e sulla presunta fuga dell’uomo all’estero avvenuta nei giorni successivi alla morte della 32enne. Per l’accusa lo straniero si sarebbe spostato più volte tra Francia, Germania e Svizzera, allo scopo di sottrarsi alla cattura, e poi sarebbe stato arrestato il 14 dicembre del 2022 nella cittadina di Mulhouse. Alice Neri venne uccisa la notte tra il 17 e il 18 novembre del 2022. Secondo quanto ricostruito aveva passato la serata e le prime ore della notte con un collega, mai finito sul registro degli indagati; al termine del loro appuntamento avrebbe incontrato Mohamed Gaaloul. La 32enne si sarebbe spostata dallo Smart Caffè dove aveva passato la serata con il collega a Fossa di Concordia, dov’è stata uccisa con diverse coltellate e data alle fiamme nel bagagliaio della sua auto. Un giallo in cui la verità è in corso di ricostruzione in un lungo e difficile processo.
ALICE NERI, SI TORNA IN AULA: DOPO DUE ANNI DALL’OMICIDIO SI CERCA ANCORA LA VERITA’
Dopo la pausa estiva questa mattina è ricominciato il processo per l’omicidio di Alice Neri, la 32enne uccisa e carbonizzata a Fossa di Concordia. Al centro di nuovo le immagini delle telecamere che hanno seguito i movimenti della donna e dell’unico imputato, Mohamed Gaaloul