C’è la conferma del Dna. I resti rinvenuti carbonizzati a Concordia appartengono ad Alice Neri. L’esito degli accertamenti autoptici è stato depositato in Procura dal genetista Gianmarco Ferri. Intanto mentre si attende il rientro in Italia di Mohamed Gaaloul, il tunisino di 29 anni arrestato in Francia gravemente indiziato per l’omicidio della 32enne di Ravarino, le indagini proseguono serrate per fare luce sul movente. Ancora sconosciuta per il momento la causa della morte, ma altre informazioni potrebbero arrivare con l’esito degli ulteriori accertamenti avviati sulle tracce biologiche e sui tessuti rivenuti. Intanto i Carabinieri sono a lavoro per capire se chi ha appiccato il rogo abbia usato un accelerante ma anche per individuare eventuali complici che potrebbero aver aiutato il 29enne tunisino a fuggire e a nascondersi all’estero. Lo stesso Procuratore di Modena Luca Masini non ha escluso questa ipotesi. Dopo la convalida dell’arresto in Francia di Mohamed Gaaloul gli investigatori francesi avrebbero fatto sapere che il sospettato era un conoscente della vittima. Tesi smentita categoricamente però dall’avvocato dell’indagato Roberto Ghini. Per giovedì 22 dicembre è prevista l’udienza per l’estradizione in Italia, alla quale secondo il legale del 29enne l’uomo non dovrebbe presentare opposizione. Intanto i familiari di Alice continuano a sperare di arrivare alla verità quanto prima. Domenica alle 17 in Largo San Francesco insieme a La Casa delle donne di Modena hanno organizzato una fiaccolata silenziosa in memoria di Alice. Per chi volesse partecipare l’invito è quello di di rosso come simbolo di impegno per contrastare ogni forma di violenza contro le donne.