Si sono concluse le indagini legate alla deforestazione che ha interessato l’alveo del fiume Secchia sul territorio di Marzaglia al confine tra il comune reggiano di Rubiera e quello di Modena. L’operazione del taglio degli alberi è avvenuta tra febbraio e agosto dello scorso anno e ha sollevato molte polemiche e proteste sino a portare a momenti di mobilitazione, lungo l’argine, cittadini, residenti e associazioni ambientaliste. Sono state queste ultime a definire l’abbattimento degli alberi, come l’ecocidio più grave dell’Emilia-Romagna. Si tratta di circa 40 ettari di foresta, completamente rasi al suolo all’interno di un progetto da parte di Aipo, che prevede l’ampliamento delle casse di espansione e la sistemazione della diga. Le indagini hanno accertato che si sia trattato di un disboscamento eccessivo e per questo motivo le imprese appaltatrici e subappaltatrici sono state sanzionate. L’incasso della multa andrà ai Comuni di Modena e Rubiera. A quest’ultimo spetterà la parte maggiore, 198 mila euro perché il taglio degli alberi ha riguardato maggiormente la sponda reggiana del Secchia. Al Comune di Modena spetterà una cifra inferiore perché il suo territorio è stato interessato da appena il 5%  degli abbattimenti. Entrambi i comuni hanno comunicato che il denaro verrà riutilizzato per opere di riforestazione e riequilibrio ambientale. Ricordiamo che tra le manifestazioni di protesta, il 10 novembre scorso è stato indetto dai cittadini un corteo funebre in memoria del bosco che negli ultimi quarant’ anni era cresciuto spontaneamente e che non aveva mai subito tagli.