Sono 16.540 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 608 in più rispetto a ieri; 67.075 i test effettuati, 3.393 in più.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, sabato 4 aprile, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 7.166 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (214 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 358, 6 in meno. E si sono registrati 56 ricoverati in meno anche nei reparti non di terapia intensiva (3.859 oggi rispetto ai 3.915 che si contavano ieri). I decessi sono purtroppo passati da 1.902 a 1.977: 75 in più, quindi, di cui 51 uomini e 24 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 2.040 (188 in più rispetto a ieri), 1.352 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 688 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 12 residenti nella provincia di Piacenza, 25 in quella di Parma, 15 in quella di Reggio Emilia, 6 in quella di Modena, 10 in quella di Bologna (nessuno in territorio imolese), 1 in quella di Ferrara, 2 nella provincia di Ravenna, 1 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese), 2 in quella di Rimini. Un decesso si riferisce a un residente fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.842 (31 in più rispetto a ieri), Parma 2.201 (118 in più), Reggio Emilia 2.908 (108 in più), Modena 2.551 (53 in più), Bologna 2.127 (86 in più), Imola 302 (4 in più), Ferrara 474 (106 in più), Ravenna 688 (32 in più), Forlì-Cesena 924 (di cui 485 a Forlì, 38 in più rispetto a ieri, e 439 a Cesena, 20 in più), Rimini 1.523 (12 in più).
I posti letto 5.074 di cui 569 terapia intensiva
Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione. Realizzata la riconversione di risorse in posti letto ordinari in posti letto di terapia intensiva. Questo sta avvenendo sia in Romagna che a Parma.
Da segnalare 13 posti letto attivati presso il Centro cardinal Ferrari di Fontanellato (Pr), indirizzati soprattutto a pazienti in uscita dalla terapia intensiva. Quindi i posti letto oggi sono complessivamente 5.074 di oggi, tra ordinari (4.505) e di terapia intensiva (569, +9).
Nel dettaglio: 641 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.013 a Parma (68 terapia intensiva), 671 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 475 a Modena (86 terapia intensiva), 818 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 226 a Ferrara (38 terapia intensiva), 651 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 195 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 101 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 89 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 109 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 116
Le attività della Protezione civile regionale
Dispositivi protezione individuale e materiale medico
Questa notte, il Dipartimento nazionale ha fatto pervenire all’Agenzia 156 mila mascherine chirurgiche, 73 mila mascherine ffp2 e 114 mila monovelo Montrasio.
Negli ultimi giorni al magazzino regionale dell’Agenzia sono anche giunti materiali donati da aziende: 1 serbatoio da 1 metro cubo di soluzione idroalcolica da parte di Sanofi, consegnato dai Vigili del fuoco (1 ad ogni regione), 492 flaconi da 0,5 litri di soluzione idroalcolica da parte di Menarini, 10.000 mascherine chirurgiche da parte di Sogin.
Sono online sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome. Il sistema informatico ADA(Analisi Distribuzione Aiuti) viene aggiornato ogni sera.
Drive through e Transit point
Sono 6 le strutture realizzate con mezzi e attrezzature dell’Agenzia e il lavoro dei volontari: a Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (RE), Cesena e Forlì, si aggiunge Bagno di Romagna, dove i volontari di ANA-RER hanno allestito un “transit-point” finalizzato all’esecuzione di tamponi per verifica guarigione, presso il parcheggio di servizio della scuola secondaria Manara Valgimigli.
Donazioni dalla Cina a Reggio Emilia
Ieri, è arrivata a Reggio Emilia una prima donazione dalla Cina alla comunità reggiana. Si tratta di 20mila mascherine chirurgiche, inviate alla Provincia di Reggio Emilia e subito consegnate all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile per le esigenze legate a chi sta lavorando in modo continuativo sull’emergenza: agenti di polizia municipale, volontari, uffici pubblici. Le donazioni sono state raccolte da privati nelle città di Beijing, Zhejiang, Shangai, Shenzen, Dalian, Suzhou, Foshan, Zhuhai, Dongguan ed anche da Wuhan, il capoluogo dell’Hubei. Moltissimi anche gli insegnanti e gli educatori cinesi che, venuti a conoscenza della situazione italiana, si sono mobilitati per effettuare donazioni a titolo personale o coinvolgendo le loro scuole. Tanto che una parte di questo primo lotto di mascherine, come espressamente richiesto dai donatori, sarà consegnata al Centro internazionale Loris Malaguzzi, a Reggio Children e all’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia. Dalla Cina, sempre per la comunità reggiana, sono in arrivo altre donazioni (ulteriori mascherine ed anche tute) su cui la Provincia e l’Agenzia regionale di Protezione civile sono al lavoro con le varie dogane europee.
Punti Triage: un nuovo punto triage a Rimini
Diventano 33 i punti-triage attivi in E-R (10 davanti alle carceri, 23 davanti a ospedali e cliniche):
- 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni);
- 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro);
- 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla);
- 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città);
- 3 nella città metropolitana di BO (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola);
- 2 in provincia di FE (Argenta e Cento);
- 1 in provincia di FC (Meldola);
- 1 in provincia di RA (Ravenna città);
- 1 nella Repubblica di San Marino.
- 1 presso la Clinica privata “Le Nuove Ricerche” a Rimini, in Via Settembrini: si tratta di una tenda montata dai volontari riminesi di protezione civile
Volontariato
A ieri, venerdì 3 aprile, sono stati 884 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati; dall’inizio dell’emergenza, si contano 12.220 giornate. Le principali attività:
- supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni e consegna farmaci (CRI e ANPAS): totale 242
- supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione: 575, con un assai rilevante apporto degli scout Agesci (120)
- disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso (a Parma)
Ieri FEderGev (Guardie Ecologiche o Ambientali) ha montato due grandi tende davanti alla Stazione di Bologna, per lo svolgimento di attività di monitoraggio sanitario del personale ferroviario. Nella stessa giornata sono partiti i primi due volontari di ANA-RER per l’ospedale da campo allestito dagli Alpini a Bergamo, dove svolgerannoattività di vigilanza antiincendio. ANA-RER coprirà turnazioni quotidiane in questa specifica mansione.
Vietati gli abbruciamenti
Fino alla fine dell’emergenza sanitaria, resta in vigore – su tutto il territorio regionale – il divieto di bruciare residui di lavori agricoli e forestali (Ordinanza 43/2020 del Presidente della Regione). Le sole imprese agricole possono procedere all’abbruciamento controllato del materiale vegetale di risulta dei lavori agricoli in attuazione di quanto disposto dal successivo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020 (“Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”).