Il Tribunale del Riesame di Bologna ha annullato la misura cautelare disposta a carico dei due agenti della Polizia Locale di Sassuolo accusati di tortura. I giudici hanno ritenuto insussistenti le esigenze cautelari. I loro legali, Barbara Tassi, Valerio Guazzarini e Vittorio Manes avevano chiesto il reintegro già dallo scorso 28 febbraio. Le motivazioni ancora non sono state rese note ma i legali hanno fatto sapere che questa importante decisione comincia a restituire una corretta dimensione alla vicenda accaduta. I due poliziotti sono finiti davanti ai giudici in seguito alla denuncia presentata dall’Ospedale di Sassuolo per fatti accaduti tra il 15 e il 16 ottobre del 2021, al pronto soccorso. Secondo l’accusa gli agenti, insieme a due assistenti, avrebbero aggredito e percosso per circa un’ora, credendolo uno spacciatore, un cittadino straniero incosciente a causa di una grave crisi ipoglicemica. La difesa ha sempre sostenuto che i poliziotti fossero invece stati chiamati a intervenire dal personale sanitario per contenere uno stato di grande agitazione da parte del paziente. Finora in attesa della decisione del Tribunale della Libertà, a tutti e quattro gli agenti è stato dimezzato lo stipendio, come determina il contratto collettivo di lavoro. Ora con la revoca della sospensione i due agenti a cui è stata concessa la revoca della sospensione non solo torneranno a ricevere nuovamente la propria retribuzione completa, ma avranno diritto anche ad un conguaglio sugli stipendi decurtati in seguito alla misura interdittiva. Sul rientro invece alle attività lavorative la decisione spetta al Comando di Sassuolo.
AGENTI SOSPESI A SASSUOLO: IL TRIBUNALE DEL RIESAME ANNULLA LA MISURA CAUTELARE
È stata revocata la misura della sospensione a carico dei due agenti della Polizia Locale di Sassuolo denunciati di tortura. I giudici del Tribunale della Libertà di Bologna hanno ritenuto insussistenti le esigenze cautelari