Sono stati rinviati a giudizio i due agenti e i due assistenti della Polizia Locale di Sassuolo accusati di tortura. Gli avvocati difensori avevano chiesto il non luogo a procedere ma stamattina in udienza preliminare il giudice De Santis ha deciso per il rinvio a giudizio, con il processo che inizierà il prossimo 7 maggio. I fatti contestati, lo ricordiamo, risalgono al 15 ottobre del 2021, quando al pronto soccorso dell’Ospedale della città delle piastrelle sarebbe stato aggredito un paziente. A denunciare i quattro operatori della Locale quali artefici della condotta violenta era stato il direttore generale dell’ospedale di Sassuolo, su segnalazione inoltrata dal primario responsabile del Pronto Soccorso. Stando al resoconto della Procura, nessun operatore sanitario in servizio presso la struttura avrebbe richiesto l’intervento della Polizia. Una volta di fronte al paziente gli agenti si sarebbero avvalsi di atteggiamenti molto violenti, incastrando le braccia dell’uomo alla barella, saltandogli sul torace e cagionandogli forte e prolungato dolore fisico, accusandolo di essere un tossicodipendente. L’aggressione sarebbe andata avanti per circa un’ora, con la Procura che definì, nella sua ricostruzione, un trattamento “inumano e degradante”. Da qui, l’accusa di tortura. Secondo la difesa invece i quattro agenti, che hanno sempre rigettato tutte le accuse, sarebbero stati chiamati dal personale sanitario per placare lo stesso paziente, in forte stato di agitazione. L’uomo, ricoverato per una grave crisi ipoglicemica, non avrebbe sporto denuncia poiché non ricordava nulla a causa del suo stato di salute.
ACCUSE DI TORTURA, I QUATTRO AGENTI DI SASSUOLO A PROCESSO
Nuova udienza in Tribunale a Modena per gli agenti della Polizia Locale di Sassuolo accusati di tortura. Per tutti e quattro il giudice ha deciso per il rinvio a giudizio. Il processo inizierà il prossimo 7 maggio.