Nel video le interviste a Dott. Eugenio Di Ninno, Volontario Croce Rossa Provinciale e a Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena

Si è concluso verso le 23:30 di ieri sera il lungo viaggio che dall’Afghanistan ha portato 100 profughi in fuga nella nostra provincia. Una trentina tra donne, uomini, bambini, sono scesi uno alla volta dal pullman della croce rossa che li ha portati fino all’Hotel Emilia, in zona Bruciata. Altre 70 persone sono state condotte invece all’Hotel Concordia di San Possidonio. In queste strutture, i rifugiati passeranno dieci giorni di quarantena, quelli previsti per chi arriva dall’estero. Con stanchezza, le famiglie hanno raccolto dal pullman le loro poche cose, e sono sparite dentro l’albergo. Trolley minuscoli per portare con sé tutta la vita. Sono fuggiti per paura di ritorsioni da parte dei talebani, perché si tratta di persone che hanno collaborato nella missione Italia-Nato. Così, mentre a Kabul continuano a susseguirsi immagini drammatiche, Modena ha voluto tendere una mano. Partiti da Roma nel primo pomeriggio, i profughi sono arrivati a tarda serata nelle strutture in zona Bruciata e a San Possidonio. Qui hanno incontrato gruppi di volontari della protezione civile e della croce rossa che durante tutto il giorno hanno operato per dare loro generi di prima necessità, altri vestiti, giochi per i bambini. E sono stati accolti in stanze in cui riposare, preparate per loro con la speranza che ritrovino un po’ di pace, anche se pace, al momento, deve sembrare loro una parola molto lontana.