Per la terza volta, da quando i bandi della Prefettura per la gestione dei 1400 richiedenti asilo accolti in provincia di Modena sono stati strutturati sulla base dei parametri imposti dal decreto sicurezza varati un anno fa dall’ex ministro dell’interno Salvini (che ha ridotto da 32,5 euro al giorno la diaria da corrispondere alle cooperative e alle associazioni che gestiscono l’accoglienza ai 20 medi attuali), i principali operatori hanno nuovamente deciso di non rispondere all’avviso pubblico della Prefettura. Alla scadenza fissata a fine novembre per manifestare il proprio interesse alla gestione dell’accoglienza di 1400 richiedenti asilo, solo Porta Aperta si è dichiarata disponibile, ma per 68 soggetti. Numero ben lontano da quello richiesto e tale da garantire la copertura del servizio per tutti. Ed è così che la Prefettura ha deciso di pubblicare altri tre avvisi pubblici per manifestazioni di interesse per l’affidamento del servizio di accoglienza. Con scadenza in questo caso 20 dicembre.
Contestualmente, per garantire la continuità nella gestione del servizio anche nel caso (estremamente probabile), in cui al 20 dicembre la situazione rimanga inalterata, con una offerta non numericamente sufficiente la Prefettura ha prorogato al 31 maggio la gestione del servizio. Alle stesse cooperative che ancora, in deroga, visti i precedenti bandi andati deserti, ancora gestiscono il servizio, e, ad eccezione di Porta Aperta, non hanno risposto anche all’ultimo avviso strutturato sulla base dei parametri introdotti dal decreto salvini. Decreto contestato ma confermato dall’attuale governo.