Dalla Spagna arrivano novità per quanto riguarda il caso dell’incidente stradale nel quale persero la vita 13 studentesse Erasmus. A distanza di tre anni dalla strage la Corte d’Appello di Tarragona ha accolto il ricorso presentato dalle famiglie delle vittime e ha stabilito che ci sarà un processo per individuare eventuali responsabilità. Quel 20 marzo di tre anni fa rimasero coinvolte nella strage anche sette ragazze italiane tra cui la modenese Laura Ferrari, gravemente ferita. In un primo momento fu ricoverata per diversi mesi in Ospedale in Spagna, e sottoposta ad alcuni interventi di ricostruzione del cranio, poi dopo aver trascorso alcuni giorni in coma, fece rientro in Italia. La polizia catalana, dopo il fatto indicò come causa più probabile del disastro, il colpo di sonno dell’autista, il quale per sua stessa ammissione dopo l’incidente dichiarò di essersi addormentato. Una circostanza confermata, in un secondo tempo, anche dalle consulenze di parte sulla scatola nera, che mostravano vistosi cambi di velocità. L’uomo, accusato di omicidio colposo, ora sarà processato, ma a rischiare una condanna anche l’azienda di autonoleggio per cui lavorava, che per il viaggio degli studenti sembra gli avesse imposto turni massacranti con poche ore di sosta.m
TRAGEDIA ERASMUS, RIAPERTO IL CASO SULL’INCIDENTE IN SPAGNA
La giustizia spagnola ha riaperto il caso sull’incidente stradale del 2016, in cui persero la vita 13 studentesse universitarie. Nel tragico incidente rimase gravemente ferita anche la modenese Laura Ferrari