Sono state depositate oggi, ma saranno consultabili solo da domani, le 3.075 pagine della sentenza di primo grado del processo Aemilia, chiuso lo scorso ottobre. In tutto sono 148 gli imputati
Ancora poche ore e gli avvocati difensori dei 148 imputati nel processo Aemilia, il più grande processo di mafia del nord Italia, contro l’Ndrangheta, potranno consultare le 3075 pagine di cui è composta il faldone con le motivazioni della sentenza di primo grado in rito ordinario che si è chiuso lo scorso 31 ottobre. Gli atti del giudice Andrea Rat- non sono materialmente consultabili almeno fino a domani, per due ordini di motivi tecnici. In queste ore e’ infatti ancora in corso la digitalizzazione della poderosa mole cartacea e la cancelleria del Tribunale reggiano sta procedendo alla notifica dell’avviso di deposito ai difensori dei 148 imputati. Le motivazioni arrivano comunque a tempo di record, almeno rispetto ai tempi della giustizia Italiana. Dopo la sentenza, i giudici Francesco Maria Caruso (affiancato a latere da Cristina Beretti e Andrea Rat) avevano 90 giorni di tempo per depositarle. Il termine -sulla base dell’unica proroga possibile, concessa dal presidente della Corte d’appello di Bologna- e’ poi slittato alla fine di aprile. Il ritardo accumulato è quindi di appena due mesi e mezzo. Le motivazioni, si apprende, sono suddivise per “macro argomenti” che comprendono, tra gli altri, “gli affari”, la “politica”, “gli associati” e “la stampa” (intesa come strategia mediatica della cosca e minacce ai giornalisti).
Il processo Aemilia, celebrato a Reggio si e’ concluso con 125 condanne, 19 assoluzioni e quattro prescrizioni per un totale di oltre 1200 anni di carcere nelle condanne. Durante il dibattimento la Pm Beatrice Ronchi ha contestato nuovi reati a 24 imputati, che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. I motivi di queste sentenze si attendono entro il mese.