Per far fronte al problema del calo delle nascite a Modena è stato presentato il “Progetto natalità” che propone un lavoro in rete tra associazioni, istituzioni ed imprese per invertire questa tendenza negativa
A Modena, come nel resto d’Italia, si fanno sempre meno figli, e a parlare sono i numeri: nella nostra provincia il calo è del 3,4%, poco più lieve del dato nazionale pari al – 4%. Un problema complesso, quello della denatalità, le cui cause sono molteplici: dall’invecchiamento della popolazione, all’alto tasso di disoccupazione; dall’aumento delle diseguaglianze sociali, alla crisi economica e culturale del paese. Una tendenza negativa di lungo periodo, iniziata già dopo il baby boom degli anni ’50 – ’70, che oggi sta toccando i massimi storici, e a cui è necessario trovare soluzioni concrete al più presto. Un tentativo di risposta al fenomeno viene dal “Progetto Natalità”, presentato questa mattina a Palazzo Montecuccoli, e promosso da una vasta rete di associazioni, istituzioni e sindacati modenesi, il cui obiettivo primario è di cambiare la concezione attuale della genitorialità. Questa l’idea che sta alla base del progetto che nel dettaglio propone un’analisi accurata della situazione modenese; studi di casi aziendali e delle politiche adottate dalle imprese a sostegno della genitorialità; sperimentazioni concrete in aziende del territorio per una migliore conciliazione tra maternità e lavoro, tempi di lavoro e tempi di vita; senza dimenticare l’ausilio di campagne di sensibilizzazione per contrastare la discriminazione delle lavoratrici-mamme.
Nel video l’intervista a Giuseppe Masellis, Ideatore del progetto