Ieri sera a Modena un’iniziativa per riflettere sul caso degli affidi illeciti di Reggio Emilia. Lo Psicologo Giuridico Marco Zanoli ha parlato anche dei collegamenti con il caso dei pedofili che sconvolse la bassa modenese 20 anni fa

In attesa di conoscere i dettagli degli aspetti giuridici è un atto di accusa forte sotto l’aspetto tecnico scientifico sui metodi e sui numeri della vicenda degli affidi di Bibbiano e della Val d’Enza, quello lanciato ieri sera da avvocati, psicologi e politici presenti alla serata di approfondimento organizzata a Modena presso il chiostro San Pietro da La Terra di Padri sul caso esploso a Reggio che unisce e che riporta alla memoria, nonché sul tavolo della procura l’inchiesta sui presunti pedofili della bassa. E sul banco degli imputati finisce quello che è ancora definito lo strapotere degli assistenti sociali che porta ad allontanamenti ingiusti ed ingiustificati, unilaterali, senza riscontri di prova e scientifici ed impossibili impugnare, frutto di un sistema che nononostante gli errori e gli orrori commessi nel processo dei pedofili della bassa, riaperto dalle recenti inchieste giornalistici, continuano ad essere di fatto perpetrati – affermano gli esperti – e di fatto giustificati – dal sistema di norme che regola del processo penale minorile che va cambiato. Un appello forte in questo senso quello lanciato dal legale della famiglia Covezzi che 20 anni si occupò dell’allontamento forzato di 4 bambini

Nel video le interviste a Marco Zanoli, Psicologo forense e a Cristina Laura Tassi, Esperta di diritto di famiglia