Nominato Amministratore apostolico, Mons. Castellucci ha incontrato ieri per la prima volta il clero e gli operatori laici della Diocesi di Carpi. Pare non essere prevista l’unificazione con Modena, ma sussistono molte incertezze
È da lungo tempo ormai che si parla della riduzione del numero delle Diocesi italiane e anche nella nostra Regione, già da tempo si parla di iniziare a sfoltire i Vescovi. Chi conosce l’ambiente della Chiesa sa che esistono anche progetti radicali in questo senso. Meno Vescovi con più potere e meno frammentazione sul territorio è la linea portata avanti dallo stesso Papa Francesco. Per questo incontrando i sacerdoti e gli operatori laici della Diocesi carpigiana, Mons. Castellucci, nominato amministratore apostolico dopo le dimissioni di Mons. Cavina, ha voluto subito chiarire che il compito affidatogli non è finalizzato all’unificazione delle due Diocesi. Potrebbe dunque venire nominato per Carpi un nuovo Vescovo. Di certo, rimane solo la collaborazione che si va avviando e di cui Castellucci si è fatto carico. Quello di ieri infatti è stato il primo incontro di un percorso sinodale, di reciproco accompagnamento, destinato a durare sino a Natale, quando Don Erio in ottemperanza a quanto prevede la sua nomina, dovrà consegnare una relazione sulla situazione della Diocesi. Per formare il proprio convincimento, l’Arcivescovo di Modena avrà bisogno di tutto il sostegno e la collaborazione possibile, da parte degli operatori della Diocesi di Carpi. La causa stessa dell’incarico che gli è assegnato rende evidente la condizione di contrasto e di divisione che attraversa il contesto carpigiano. Per quanto riguarda il Vescovo Emerito, Mons. Cavina, di certo c’è solo la visita a una missione camerunese, anticipata da una pausa riflessiva. Possibile per dopo una riassegnazione in Sardegna.