Presentato in Municipio “l’Anno lucreziano”, in cui si terranno le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Lucrezia Borgia, occasione per riscoprire uno dei personaggi più controversi del Rinascimento

Vittima eccellente di una macchina del fango ante litteram è la Lucrezia Borgia, che emerge dagli sull’archivio estense, conservato a Modena dalla fine del 1500. Non più amministratrice crudele del proprio potere e nemmeno incestuosa amante del padre, papa Alessandro VI e del fratello Valentino, ma donna determinata e mossa da spirito imprenditoriale, Lucrezia Borgia fu ricoperta di accuse infamanti create ad arte da chi voleva screditarla. Arma di uso comune in tutte le epoche, la calunnia è stata particolarmente longeva nel caso di Lucrezia. A lei questa reputazione si è cucita addosso fino ai tempi d’oggi, a causa anche di una letteratura molto suggestiva fiorita a suo riguardo, dice la direttrice dell’Archivio di Stato di Modena, che tiene a sottolineare come, analizzate le carte in Archivio, della leggenda nera su Lucrezia rimanga ben poco. Ha quasi il significato di un tentativo di riabilitazione dunque l’anno lucreziano alle porte, contro la pertinace manipolazione informativa, che ha percorso i secoli. È infatti giunto il tempo di rettificare l’immaginario che riguarda Lucrezia dice il Sindaco Muzzarelli, al fine di riscoprire un grande personaggio, ma soprattutto per valorizzare il patrimonio di conoscenze contenuto nell’Archivio di Stato modenese, a partire dalle tante lettere di Lucrezia conservate ancora oggi nella nostra città.

 

Nel video, le interviste di:

– Patrizia Cremonini, Direttrice Archivio di Stato di Modena

– Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena