Domani davanti al Gup del Tribunale per i minorenni di Bologna si terrà una udienza sull’omicidio di Giuseppe Balboni, il 16enne ucciso dal coetaneo con due colpi di pistola sul volto. La difesa insisterà sulla premeditazione
Insisteranno sulla premeditazione i legali della famiglia di Giuseppe Balboni, il 16enne ucciso nel settembre scorso a Tiola di Castello di Serravalle con due colpi di pistola al volto da un coetaneo bolognese. I difensori in vista dell’udienza di domani fanno notare che: “L’intento dell’imputato non era la difesa ma il programmato omicidio dell’amico-nemico. La conquista di una supremazia con qualsiasi mezzo, a qualsiasi prezzo”. Il giovane responsabile è accusato davanti al Gup del tribunale per i minorenni di Bologna di omicidio aggravato dai futili motivi e dalla minore età della vittima. Dopo i risultati emersi dalla perizia psichiatrica il minore è stato dichiarato capace di intendere e di volere nel momento dell’azione delittuosa e si è giunti alla conclusione che il giovane aveva una personalità tale da consentire la progettazione, l’esecuzione dell’azione delittuosa e la previsione delle conseguenze. Inoltre per la difesa dalle indagini è emerso un disegno criminoso pianificato e, da uno scambio di messaggi tra i due minori i difensori evidenziano come ci fosse alla base del litigio una questione di denaro. Il minore il giorno dopo la scomparsa dell’amico fu ascoltato dai Carabinieri. E cerco di allontanare i sospetti da sé. Poi però il corpo della vittima fu ritrovato otto giorni dopo l’omicidio, all’interno di un pozzo profondo tre metri, a Castello di Serravalle nel bolognese. Poco dopo il giovane venne fermato e confesso il delitto.