Il 18enne nordafricano responsabile del rogo al comando della Polizia Municipale di Mirandola non risponde all’interrogatorio. La difesa chiederà una perizia psichiatrica per stabilire le sue condizioni nel momento della tragedia. Intanto i feriti sono in fase di miglioramento
Si trova al carcere Sant’Anna di Modena e questa mattina è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti al Pm, ha fatto scena muta e non ha manifestato segni di pentimento, il giovane 18enne responsabile del rogo alla sede del comando della Polizia Municipale di Mirandola, dove hanno perso la vita due persone. Sembra inoltre che poco prima, alla domanda dei Carabinieri se si rendesse o meno conto del gesto compiuto, avrebbe risposto ‘Non mi importa nulla’. La convalida di arresto si terrà nelle prossime ore, inoltre la difesa chiederà la perizia psichiatrica in quanto il giovane sembra avere agito senza un reale movente: si esclude l’intento terroristico, il furto per profitto e anche la vendetta. Nonostante su di lui pendesse un provvedimento di espulsione sembra che non potesse essere allontanato dal territorio nazionale perché aveva espresso l’intenzione di chiedere asilo, e la procedura che parte da questo momento di fatto rende impossibile il rimpatrio immediato. Intanto al momento migliorano le condizioni di salute delle persone ricoverate. Il marito della signora Marta Goldoni, deceduta nell’incendio alla palazzina di via Roma è il più grave, si trova all’ospedale di Ravenna, ed è cosciente. Continua però ad essere sottoposto a terapia iperbarica ed e’ tuttora in prognosi riservata. Resta ricoverata, ma in fase di miglioramento, anche la seconda paziente trasportata all’ospedale di Vaio, a Fidenza. A breve potrebbe essere trasferita a Mirandola. Intanto, hanno passato la notte in osservazione all’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola i due pazienti dimessi da Fidenza mentre sono stati dimessi ieri i tre minori ricoverati a Carpi.