«Incontri pubblici utili per conoscere le opinioni»

VIGNOLA – Volgono ormai al termine gli incontri pubblici con i cittadini per discutere del prossimo Psc. Con la riunione di domani a Spilamberto si chiuderà infatti la fase di partecipazione diretta. Successivamente verrà prodotto un documento strategico che sarà portato avanti fino alla conferenza di pianificazione prevista in maggio. Per Carlo Bruzzi, sindaco di Castelnuovo e responsabile del Psc per l’Unione, è già tempo di bilanci e avverte: «Terremo conto delle osservazioni della gente, ma non ci sottrarremo dalla responsabilità di decidere». Per una volta gli amministratori stanno a guardare e ad ascoltare. Che bilancio possiamo fare di questi incontri? «Prima di tutto è un bene che gli amministratori imparino sempre di più ad ascoltare perché ascoltare è una delle cose più complicate di questo mondo. Per adesso mi sembra che gli incontri siano stati molto positivi; mi sembra che i partecipanti abbiano colto lo spirito vero di questi incontri, cioè porsi seriamente di fronte alle tematiche e alle problematiche senza slogan o facili dogmi». Com’è stata la partecipazione agli incontri? «La partecipazione se si tiene conto dei problemi organizzativi che fasi come queste hanno è stata eccezionale. Perché più di 100 persone non si riescono a gestire se si vuole davvero un processo d’ascolto efficace. E noi abbiamo sempre viaggiato tra le 80 e le 100 persone». Ormai siamo al termine di questa fase, perciò quanto verrà tenuto conto delle osservazioni della gente? «L’ascolto è fondamentale non per sostituirsi alla responsabilità che hanno gli amministratori di decidere e fare le scelte. Questa fase di ascolto è decisiva per fare in modo che l’amministratore, nel compiere le proprie scelte abbia presente tutto il ventaglio delle opinioni emerse sulle singole questioni per fare i conti con esse. Quindi il modo migliore per l’amministratore è decidere avendo presente bene il ventaglio di opinioni che è uscito». Un punto che ha sollevato alcune critiche fin dal primo incontro di Savignano riguarda le unità abitative. Troppe, secondo alcuni, le 7.300 previste da qui al 2025. «Prima di tutto ci si dimentica sempre di una cosa importantissima. Il Psc, che non è un Prg, non assegna dei diritti a edificare. Sono poi i singoli Comuni, nell’ambito del tetto massimo di crescita prevista e stimata, che in base ai piani quinquennali, vanno a tradurre le proprie esigenze in termini di diritti edificatori, nei limiti e negli ambiti stabiliti dal Psc. Quindi il Psc ha il compito di valutare la domanda presunta, e quando si fanno delle previsioni spesso non ci si prende, ma soprattutto decidere qual’è la quantità e la qualità che intende eventualmente farvi fronte. Il come farvi fronte è legato ai piani operativi che il Comune farà». nPier Paolo Pedriali