Non può più pagare le spese per l’assistenza dei genitori non autosufficienti, e nemmeno vendere un immobile occupato da inquilini morosi che non se ne vogliono andare. Dopo essersi rivolta al Comune Nicoletta lancia un appello
Dopo avere scritto e contatto il comune, senza risultati Nicoletta 50 enne modenese, da alcuni anni amministratore di sostegno dei suoi genitori in totale stato di non autosufficienza ha deciso di rendere pubblico il suo caso. Un intreccio di burocrazia e diritti negati che va a colpire direttamente chi dopo una vita di sacrifici e di lavoro e di risparmi non ce la fa più. Per continuare a lavorare come commessa, Nicoletta, separata con una figlia di 16 anni da mantenere, paga direttamente l’assistenza domiciliare ai suoi genitori, da quasi due anni inseriti in lista di attesa per l’accesso alla struttura protetta. Spese fisse mensili per assumere personale in regola, che hanno piano pieno eroso anche i risparmi di una vita di lavoro della famiglia, semplici operai che nel corso di anni di risparmi e sacrifici erano riusciti ad acquistare un piccolo appartamento, oltre a quello di residenza, da destinare ai figli. Da tre anni dato in affitto a canone concordato per garantire una entrata mensile ad integrazione delle tante spese. Ma qui il nuovo inghippo, La famiglia straniera che occupa l’appartamento da mesi ha smesso di pagare. Nicoletta presenta regolare disdetta nei tempi previsti per vendere l’immobile per ottenere liquidità per continuare a sostenere le spese di assistenza. Ma l’inquilino oltre a non pagare da mesi, non se ne vuole andare. Intentare una causa costa altri soldi e Nicoletta non sa più cosa fare.
Nel video l’intervista a Nicoletta Vignali